Per le basi dei quadri illustrati dei post sono state utilizzate illustrazioni pubblicitarie degli anni '50 e '60, in gran parte, originariamente, annunci pubblicitari di famose bevande gassate, ma anche di sigarette ed altri prodotti che, all'epoca, venivano presentati raramente con l'uso di fotografie, ma si affidavano soprattutto all'estro creativo degli illustratori.
Alcuni di questi illustratori, come Ben-Hur Baz, Gil Elvgren, Norman Rockwell, solo per citare tre nomi particolarmente famosi, sono diventati iconici e considerati, giustamente, veri e propri artisti a tutto tondo, tanto che molti di loro affiancarono alla pratica dell'illustrazione pubblicitaria su commissione la creazione artistica autonoma vera e propria; la rivista The Saturday Evening Post ha ospitato per decenni le opere di tutti questi artisti, sia per illustrare e decorare le copertine, gli articoli, le novelle, le notizie, i contenuti redazionali, che per i contenuti pubblicitari degli inserzionisti, i quali, a loro volta, si proponevano in un modo del tutto coerente con lo spirito e l'immagine della rivista stessa.
L'idea sottostante era di evidenziare la diversità della Knit-House e di Luisa, con un doveroso piglio ironico ed auto-ironico, perché è bello lavorare a maglia, ma è più bello ancora lavorare di fantasia, mentre è indispensabile affrontare la vita con leggerezza, senza mai prendersi troppo sul serio.
Le signorine vintage (sempre depurate della presenza dei signori, salvo in quest'ultima/prima tavola allegorica postuma, "The Beginning, the End" -cosa vorrà rappresentare?-) hanno impersonato una piccola macchina del tempo che ci ha trasportato avanti e indietro tra ieri ed oggi, un Ritorno al Futuro a tecnica mista Acquerello/Photoshop, per attualizzare e virtualizzare sapori e colori dei bei tempi andati (belli per definizione, se andati).
Le tavole vintage originali sono state usate come basi campionate per l'elaborazione di immagini e testi nuovi, con il metodo del rapper, mescolando vintage e contemporaneo, messaggi visivi e testuali, maglia, filati, ferri ed accessori con risultato, nel complesso, surreale (a volte dadaista o demenziale), ma, proprio per questo, diverso dal solito... l'esempio più sgangherato è il knit-text ottenuto sostituendo il teaser pubblicitario originale con una versione storpiata del monologo dell'Amleto di William Shakespeare (post to Knit or not to Knit).
La Campagna/Avventura vintage si è evoluta ed affinata con il tempo, sia nella grafica che nei contenuti, e mentre le prime tavole, semplici ed immediate nelle immagini, erano eseguite con frequenza breve ed irregolare e senza riferimenti diretti al The Saturday Evening (Knitting) Post, in seguito i contenuti visivi e testuali hanno iniziato a mostrare il riferimento al T.S.E.K.P. e sono diventati sempre più complessi ed articolati, con tempi di creazione più lunghi e richiedenti una cadenza più o meno settimanale, come la rivista cartacea di riferimento, e con questo illustrando l'offerta sempre più raffinata ed esclusiva sviluppata dalla Knit-House nel mondo reale.
Lo scopo di questa galleria è di conservare la memoria dei 72 post pubblicati durante questa Campagna/Avventura vintage, destinata, altrimenti, all'oblio, finendo sul fondo di quell'enorme tritacarne di pensieri, immagini e testi che è l'universo dei social network.
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